Un romanzo tutto da indossare

Demetrios omaggia l’eroina shakespeariana con una linea romantica, glamour e raffinata

Con quale abito Giulietta pronuncerebbe il suo Sì se fosse una ragazza dei giorni nostri? Prova ad immaginarlo Demetrios, dedicandole una linea da sposa bucolica e contemporanea, il cui nome è già metafora di un viaggio d’amore.

Nella Linea Verona (città, quest’ultima, nota come la patria dell’amore proprio grazie alla storia di Romeo e Giulietta) la protagonista dell’opera di Shakespeare rivive in abiti dall’essenza romantica, eterea e garbatamente sensuale, costellata da dettagli di intramontabile bellezza.

Ma la Giulietta di Demetrios è cresciuta ormai, e non ha più molto a che vedere con quella della tragedia shakespeariana. Il suo ritratto, oggi, appare meno ingenuo dell’originale. Ecco, allora, che il richiamo all’estetica rinascimentale è filtrato da uno sguardo moderno e attento ai gusti della sposa contemporanea.

Il risultato è una collezione dall’animo gentile e assieme audace, fine nel gusto e fresca nell’attitudine. Una giovane donna dolce ma consapevole di sé, che si lascia accarezzare da abiti che giocano con richiami storici, atmosfere bucoliche e tocchi glamour. Un ‘Romanzo Couture’ che include chiari cenni di ispirazione medievale, evidenti nel gusto per le scollature arrotondate oppure ‘off the shoulder’, e per le maniche, assolute protagoniste. Alquanto scenografiche quelle ricamate in pizzo e tulle, che si aprono e ricadono lungo i fianchi in forme a farfalla o a campana, mentre accompagnano i movimenti della sposa con grazia e regalità. Anche a quelle aderenti o di lunghezza a tre quarti Demetrios riserva quel dettaglio in più: delizioso l’effetto del bordo manica arricchito dal pizzo chantilly lavorato in micro arricciature e impalpabili balze.

Ma l’immaginario non si ferma qui. All’interno della linea, trovano spazio anche suggestioni boho-chic mescolate al romanticismo preraffaellita e ai richiami vintage. In questa visione a tratti sognante e rurale, il bianco non è mai immacolato, piuttosto tende verso il naturale, l’avorio, il nude, che conferiscono ai capi un fascino nobile e dal sapore antico.

I tessuti si adattano all’atmosfera poetica con consistenze morbide ed eteree: intramontabile il romanticismo del pizzo chantilly e del rebrodé, enfatizzati da punti luce sparsi e alternati alla poesia moderna dello chiffon, del crêpe e del tulle, che rendono la silhouette libera di piombare a terra.

La Giulietta del 2020 predilige eleganti linee ad A e tagli a sirena, dove i corpini fittamente ricamati da ramage floreali sono cuciti assieme a gonne lisce e fluide, terminanti in strascichi dal sapore glam.

Non mancano i tagli da principessa, ma senza enfatizzare eccessivamente i volumi. Lo stilista è sempre attento a riequilibrare l’allure nobile e il bon ton, conferendo alla sposa quel piglio contemporaneo che le si adduce. Come nell’abito con gonna lavorata a fazzoletto con pannelli di tulle multistrato, una nuvola vaporosa ma dosata, per suggerire un romanticismo tutt’altro che nostalgico e ridondante, quanto fresco, glamour e leggero.

L’impronta moderna prosegue in abiti dal taglio minimal-chic: essenziale e assieme femminile il modello senza bretelline, con una maxi ruche lungo la scollatura che lo rende un’assoluta dichiarazione di contemporaneità. E se la fanciulla vorrà ammaliare il suo ‘Romeo’ con più decisione, si orienterà verso i preziosi corpini con scolli illusione, attraversati da intricati ricami in pizzo dall’effetto vedo-non-vedo.

Tutto ruota attorno ad una seduzione raffinata che si esprime in modo soave e prezioso: l’occhio non può far a meno di cadere sulle profonde scollature a V o sulle schiene effetto drama, delineate da pizzi, ricami, merletti e cristalli delicati.

La Linea Verona è un romanzo antico e assieme moderno: la Giulietta di Demetrios non rinuncia al suo sogno d’amore, ma lo contestualizza nel presente in cui vive.

Nessun finale triste in questa storia. Solo lacrime di gioia e felicità.

Francesca Moglianesi